Alcuni aspiranti studenti di una facoltà di Medicina e Chirurgia, sostenuti i test per l'ammissione al relativo corso di laurea, sono risultati in posizione non utile tenuto conto del numero di posti disponibili. Hanno così deciso di proporre ricorso contro la graduatoria, affidandolo ad una lunga serie di motivi tra il cui mancato raccordo tra MIUR e Università in merito alla determinazione del numero di posti disponibili a livello nazionale. Il Tribunale amministrativo, rigettando l'impugnazione, ha ribadito che le scelte ponderative compiute in sede di programmazione del numero degli studenti da ammettere alle iscrizioni ai corsi di laurea a numero chiuso, sono sindacabili da parte del giudice amministrativo solo in presenza di macroscopici e manifesti errori.