Cassazione Civile - Sez. III - ordinanza 12497/2024 Decesso del genitore per fatto illecito, spetta il danno patrimoniale ai figli
Il fatto che i figli di persona deceduta in seguito ad un fatto illecito siano maggiorenni ed economicamente indipendenti non esclude la configurabilità, e la conseguente risarcibilità, del danno patrimoniale da essi subito per effetto del venir meno delle provvidenze aggiuntive che il genitore destinava loro, posto che la sufficienza dei redditi del figlio esclude l'obbligo giuridico del genitore di incrementarli, ma non il beneficio di un sostegno durevole, prolungato e spontaneo, sicché la perdita conseguente si risolve in un danno patrimoniale, corrispondente al minor reddito per chi ne sia stato beneficato.
Tar Marche - Sezione I - sentenza n. 449/2024 Inammissibilità consulenza tecnica d'ufficio su parere medico-legale
Poiché il parere medico-legale sulla dipendenza da causa di servizio si basa su nozioni scientifiche e dati di esperienza tecnico-discrezionale, non può essere contraddetto da altri pareri sanitari, inclusi quelli di parte, a meno che non vi siano evidenti irragionevolezze e travisamenti dei fatti. Per cui la consulenza tecnica d'ufficio non è ammissibile, dato che il giudice non può sostituirsi al comitato di verifica per le cause di servizio, non avendo potere di controllo, salvo che per valutare l'attendibilità del criterio tecnico utilizzato.
Cassazione Lavoro - sentenza n. 13206/2024 Certificazioni mediche fittizie e sciopero nei servizi pubblici essenziali
Nell'ambito dei servizi pubblici essenziali, costituisce sciopero l'astensione dal lavoro che si realizza a fini di rivendicazione collettiva, mediante presentazione di certificazioni mediche che, secondo l'accertamento del giudice del merito, risultino fittizie e finalizzate a giustificare - solo formalmente - la mancata presentazione al lavoro, senza reale fondamento in un sottostante stato patologico, ma in realtà siano da collegare ad uno stato di agitazione volto all'astensione collettiva dal lavoro, nella sostanza proclamato dalle organizzazioni sindacali in modo occulto.
Tar Lazio - Sezione V-bis - sentenza n. 10415/2024 Corretto l'operato della FNOMCeO
Il Tar Lazio dà ragione alla Fnomceo, respinto ricorso contro la deliberazione che disciplina degli organi interni. Il ricorso era stato presentato dal presidente CAO che contestava il potere del Consiglio Nazionale di poter regolamentare le modalità di funzionamento degli organi interni. Ma per i giudici amministrativi la Federazione ha esercitato correttamente i suoi poteri previsti dalla legge. Anelli: “Il dialogo e non la contrapposizione è la via maestra, evitando situazioni che portino ad una instabilità dell’attività istituzionale”.
Cassazione lavoro - sentenza n. 12211/2024 - Covid: sospensione illegittima del lavoratore non sottoposto a vaccinazione
Qualora il dipendente, illegittimamente sospeso nella vigenza del testo originario del d.l. n. 44 del 2021 perché non ricompreso fra i destinatari dell'obbligo, lo sia diventato a seguito delle modifiche apportate dal d.l. n. 172/2021, nessuna pretesa risarcitoria lo stesso potrà far valere per il periodo successivo all'entrata in vigore della nuova normativa, atteso che, esteso l'obbligo vaccinale e persistendo il rifiuto, la sua prestazione non sarebbe stata comunque utilizzabile da parte del datore, in ragione del divieto posto dal legislatore.
Cassazione Lavoro - ordinanza n. 12790/2024 Formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Per il lavoratore esiste un dovere di collaborazione anche in materia di sicurezza; il rifiuto di frequentare il corso di formazione costituisce condotta che viola il dovere di partecipazione ai programmi di formazione e addestramento dettato dall'art. 20, d.lgs. n. 81/2008. Da ciò deriva che la messa in aspettativa d'ufficio fino all'effettiva partecipazione al corso deve essere qualificata come misura di sicurezza per l'incolumità del lavoratore stesso, come impedimento all'utilizzo delle sue prestazioni nonché come potenziale fonte di responsabilità del datore di lavoro nei confronti del dipendente non formato.