Rassegna di giurisprudenza
12/02/2024

Giurisprudenza:  prestazioni aggiuntive, responsabilità, perdita di chance, premio fine servizio

CASSAZIONE CIVILE - Sezione Lavoro – sentenza n. 18063 del 23 giugno 2023
Remunerazione di attività svolta oltre il debito orario per l'assicurazione di prestazioni aggiuntive di dialisi

Nell'ambito del pubblico impiego contrattualizzato, il diritto al compenso per il lavoro straordinario svolto, che presuppone la previa autorizzazione dell'amministrazione, spetta al lavoratore anche laddove la richiesta autorizzazione risulti illegittima e/o contraria a disposizioni del contratto collettivo, atteso che l'art. 2108 c.c., applicabile anche al pubblico impiego contrattualizzato, interpretato alla luce degli artt. 2 e 40 del d.lgs. n. 165 del 2001 e dell'art. 97 Cost., prevede il diritto al compenso per lavoro straordinario se debitamente autorizzato e che, dunque, rispetto ai vincoli previsti dalla disciplina collettiva, la presenza dell'autorizzazione è il solo elemento che condiziona l'applicabilità dell'art. 2126 c.c..

CORTE COSTITUZIONALE – sentenza n. 222 del 21 dicembre 2023
Consulenza tecnica preventiva per l’accertamento dei diritti di credito

La Corte costituzionale, con la sentenza 21 dicembre 2023, n. 222, pur non trattando direttamente il settore della responsabilità sanitaria, ha affrontato quanto disciplinato dall’art. 696-bis in merito alla consulenza tecnica in via preventiva. In particolare, si è soffermata sul presupposto della procedibilità di esercitare un proprio diritto tramite l’istituto della conciliazione solo nel caso dell’accertamento e della determinazione di crediti derivanti dalla mancata o inesatta esecuzione di obbligazioni contrattuali o da fatto illecito, tenendo fuori così altre tipologie di crediti comunque funzionali alla realizzazione del sistema dei diritti.

CASSAZIONE CIVILE - Sezione III - ordinanza n. 2152 del 22 gennaio 2024
Quantificazione arbitraria del danno da perdita di chance

Una motivazione che non renda chiaro il ragionamento seguito comporta una violazione delle norme sulla validità stessa della sentenza impugnata. Nel caso di specie mancano dei passaggi logici che facciano comprendere come si giunga proprio alla percentuale del 40% piuttosto che ad un'altra. È possibile, ma non è esplicitato, che essa sia mutuata dalle conclusioni della CTP di parte appellata, ma manca del tutto una motivazione ancorata ad un ragionamento logico, che spieghi perché la Corte abbia ritenuto di ritenere provata questa percentuale di perdita di chances.

 

CASSAZIONE CIVILE - Sezione Lavoro - ordinanza n. 36055 del 27 dicembre 2023
Direttori generali, amministrativi e sanitari - i criteri di determinazione della indennità premio di fine servizio

In tema di indennità di premio di fine servizio in favore dei direttori generali, amministrativi e sanitari delle aziende sanitarie pubbliche, il relativo importo va calcolato sulla base della retribuzione in concreto corrisposta, nei limiti del massimale stabilito dal combinato disposto dell'art. 3-bis, comma 11, d.lgs. n. 502 del 1992 e dell'art. 3, comma 7, del d.lgs. n. 181 del 1997, da intendersi come importo massimo da considerare nella base di calcolo di cui all'art. 4, comma 1, l. n. 152 del 1968 e non come limite assoluto in numerario.

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