Rassegna di giurisprudenza
24/09/2021

Sentenze: vaccini, green pass, responsabilità, cartella clinica  

Tribunale di Roma –Ordinanze n. 79833-79834-79835/2021. Il Tribunale di Roma ha respinto i ricorsi cautelari di tre sanitari, posti in aspettativa non retribuita per tre mesi dall’azienda presso cui operavano per rifiuto ingiustificato di sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19 e l’impossibilità di impiegarli in mansioni alternative

Cassazione Civile –Sentenza 19372/2021. Di fronte ad una sintomatologia compatibile con più patologie, il sanitario non deve limitarsi a suggerire al paziente ulteriori accertamenti diagnostici ma deve sottoporli egli stesso, a pena di responsabilità in caso di dimissioni e conseguente morte del paziente. Questo quanto stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione, III Sezione Civile.

Corte dei Conti Liguria –Sentenza 154/2021. Intervento chirurgico e danno all’erario. Una condotta imprudente nella valutazione e nell’effettuazione dell’intervento chirurgico giustifica il danno all’erario. Alla luce della cartella clinica, non si evince quale sia stata l'oggettiva urgenza che abbia indotto all'intervento in presenza, oltre ai valori clinici sopraindicati, solo di una forte dolorabilità all'addome.

Consiglio di Stato –Sentenza 6149/2021. Consegna della documentazione clinica. Procrastinare senza una ragione la consegna della documentazione clinica espone al risarcimento del danno. È innegabile l’abnormità del ritardo col quale l’amministrazione, tenuta a evadere la richiesta di accesso in trenta giorni, ha riscontrato l’istanza, peraltro solo a seguito delle reiterate iniziative giudiziarie dell’interessato (il ricorso per l’accesso accolto dal TAR con la summenzionata decisione e la proposizione di un successivo ricorso per ottemperanza), a distanza di oltre 400 giorni dalla richiesta, con condotta tanto antigiuridica quanto priva di giustificazione alcuna

Consiglio di Stato - Sezz. III - Ordinanza 5130/2021. Il Green pass non viola  la privacy. Respinto l’appello presentato da quattro cittadini contrari al vaccino e al certificato digitale.” Le contestate prescrizioni del Dpcm impugnato trovano copertura di fonte primaria nel D.L. n. 52/2021 e le prescrizioni stabilite dal Garante per la riservatezza dei dati personali mantengono la loro efficacia nei confronti delle misure applicative di copertura dell'autorità sanitaria nazionale cui spetta il coordinamento delle iniziative occorrenti”.

 

 

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