Rassegna di giurisprudenza
19/07/2021

Giurisprudenza: accesso agli atti, stabilizzazione, responsabilità 

Tar Campania – Sez. I – Sentenza n. 1522/2021. Legittimo l’accesso agli atti per il calcolo della Ria. La richiesta di ostensione formulata individua in maniera chiara e puntuale i documenti a cui è richiesto l’accesso, schede di inquadramento redatte in applicazione dei contratti succedutisi nel tempo e schede di valutazione per il calcolo della R.I.A., documenti attinenti alla propria posizione nei confronti dell’Amministrazione in relazione al rapporto lavorativo di cui sono parte, senza che sia perciò possibile rilevare una finalità di controllo generalizzato dell’attività della pubblica amministrazione.

Tar Campania – Sez. V – Sentenza n. 4743/2021. Esclusione da procedura di stabilizzazione. Fondamentale la data di inizio dell’iter procedimentale. L’articolo 1 comma 543, L.208/2015 prevede la possibilità per gli enti del Ssn di riservare il 50% dei posti disponibili nelle procedure straordinarie concorsuali al personale assunto con rapporti di lavoro flessibile (quindi, anche in regime di somministrazione ex art. 36, d.lgs. 165/2001), ma ne ancora l’operatività alla sussistenza di condizioni peculiari che confermano la specialità della fattispecie rispetto alla stabilizzazione di cui all’art. 20, comma 2, d.lgs. n. 75/2017.

Corte di Cassazione – Terza sezione Civile – Sentenza n. 18813/2021. In ambito di responsabilità medica, in capo alla struttura sanitaria e ai medici si innesta una responsabilità a carattere contrattuale a norma degli artt. 1218 e 1228 del codice civile. Tra paziente e ospedale si configura dunque un rapporto contrattuale autonomo e atipico, c.d. di spedalità, in base al quale il nosocomio si impegna a fornire una prestazione articolata, genericamente detta di "assistenza sanitaria" che tuttavia ingloba al suo interno non solo la prestazione medica principale, ma anche tutta una serie di obblighi di protezione e accessori. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione pronunciandosi sull’istanza di una donna che, dopo essere stata sottoposta a trasfusione in ospedale in occasione del parto aveva contratto infezione da epatite C che il Ministero della sanità riconosceva essere dipesa dalla suddetta trasfusione.

Tar Lazio – Sez. III quater – sentenza 5762/2021. Non giustificabile l’inerzia del Ministero nel risarcire i soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, emotrasfusioni ed emoderivati infetti. Una simile inerzia della pubblica amministrazione, come affermato dal Consiglio di Stato, si rivela “tanto più biasimevole, e meritevole di tutela anche nella forma dell’azione contro il silenzio, quanto più si consideri che la Corte europea dei diritti dell’uomo a più riprese ha stigmatizzato le disfunzioni sistemiche dell’ordinamento italiano nel risarcire i soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, emotrasfusioni ed emoderivati infetti.

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