Posto che è pacifico che la casa di cura si procurò le sacche di sangue dal servizio territoriale preposto alla fornitura, il quale aveva effettuato la tracciabilità delle sacche e i test all'epoca obbligatori atti a prevenire la trasmissione di virus, la questione posta all'attenzione della Corte è se la diligenza richiesta alla casa di cura si esaurisca nel comportamento tenuto o comprenda anche l'effettuazione di ulteriori controlli a fini preventivi, già conosciuti al più alto livello scientifico, ma non ancora richiesti e praticati dal servizio sanitario nazionale.