Anche nel caso di lacunosità delle registrazioni apposte sulla cartella clinica operatoria, al medico è concesso portare a sua difesa dei convincenti elementi, come la testimonianza dei colleghi che hanno assistito all'intervento, per dimostrare di avere fatto ricorso ai mezzi più idonei che la tecnica gli offriva per far fronte a un evento che non fu possibile essere sedato in tempo per evitare le complicazioni neurologiche insorte per l'arresto circolatorio.