Va corrisposto un indennizzo agli operatori sanitari “che hanno riportato danni permanenti all'integrità psicofisica conseguenti a infezione contratta a seguito di contatto con sangue e suoi derivati provenienti da soggetti affetti da epatite”. Lo ha affermato il Tar del Lazio, allineandosi ad una recente sentenza della Corte Costituzionale, che aveva ritenuto totalmente “ingiustificata” la mancata previsione, da parte della legge del 1992, dell'indennizzo per chi contrae infezione da epatite, prevedendolo , invece, a favore di altri soggetti che avessero riportato danni a seguito del contatto con pazienti affetti da HIV.