Tribunali
10/02/2012

Tribunale Brindisi - Sez. lav. - sentenza n. 561/2012 Il danno esistenziale va sempre dimostrato

La dequalificazione professionale può comportare la lesione di un bene immateriale per eccellenza, ossia la dignità professionale del lavoratore, intesa come esigenza di manifestare la propria utilità e le proprie capacità nel contesto lavorativo. La Suprema Corte ha statuito che in tema di demansionamento e dequalificazione, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale che ne deriva, non ricorre automaticamente in tutti i casi di inadempimento datoriale e non può prescindere da una specifica allegazione, nel ricorso introduttivo del giudizio, sulla natura e sulle caratteristiche del pregiudizio medesimo. Mentre il risarcimento del danno biologico è subordinato all'esistenza di una lesione dell'integrità psico-fisica medicalmente accertabile, il danno esistenziale deve essere dimostrato in giudizio con tutti i mezzi consentiti dall'ordinamento.

 

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