Coronavirus: Anaoo, specializzandi non sono untori (V.'Direttore Ospedale Padova,'contagio favorito...'delle 10.01) (ANSA) - VENEZIA, 2 MAG - Anaao Giovani e Associazione ALS condannano fermamente le parole del Dott. Donato, Direttore Sanitario dell'Azienda Ospedaliera dell'Università di Padova, pronunciate durante un recente webinar ufficiale della Sicpre (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica). Dichiarazioni come "gli specializzandi hanno consentito la trasmissione del virus per via dei loro momenti di socializzazione" ci lasciano attoniti. Chiediamo immediate scuse agli oltre 1.600 specializzandi che quotidianamente lavorano presso l'Azienda Ospedaliera dell'Università di Padova e che per giorni hanno svolto la loro funzione senza tutti i Dispositivi di Protezione Individuale. Auspichiamo inoltre una seria ispezione alla struttura per verificare i percorsi, le procedure di affiancamento e formazione del personale, il ricorso o meno a Dispositivi di Protezione adeguati. I medici in formazione specialistica, in questa situazione emergenziale per il Servizio Sanitario Nazionale, stanno dimostrando senso del dovere, capacità professionali e spirito di abnegazione per il lavoro svolto. (ANSA). >ANSA-FOCUS/ Specializzandi'untori',bufera su direttore Ospedale A Padova, Zaia interviene e l'Anaoo insorge. Poi le scuse (ANSA) - PADOVA, 2 MAG - Da giovani 'eroi' in camice e mascherina, a novelli 'untori' del Coronavirus in corsia, a causa "della vita sociale molto attiva" e la disattenzione nei momenti di contatto. Sono bastate due frasi, forse poco meditate, da parte del direttore sanitario dell'Ospedale di Padova nel corso di un webinar a scatenare una bufera sui medici specializzanti, che il dirigente Daniele Donato ha accusato di aver "favorito la diffusione del virus" nei momenti di socializzazione extra-ospedalieri. Dal 22 febbraio Padova ha contato 140 operatori positivi, di cui 36 specializzandi. La reazione dei giovani medici - sono 1.600 nel polo euganeo - è stata dura: "parole inaccettabili e lesive dell'integrità e della nostra professionalità", ha detto il presidente di Mespad Specializzandi Padova, Andrea Frascati, chiedendo "le pubbliche scuse", non escludendo di "sospendere il servizio" nel caso la Direzione ritenesse "pericolosa" la loro presenza nei reparti. Condanna è stata espressa anche dall'Anaao, che ha chiesto le immediate scuse di Donato. L''infortunio' comunicativo del dirigente è avvenuto durante un webinar della Società italiana di chirurgia plastica. Gli specializzandi, aveva detto Donato, "escono di casa e hanno una vita sociale molto attiva. Sono questi i soggetti che nel momento in cui si inseriscono nell'ospedale creano maggior pericolo". "Nel momento in cui erano in ospedale e dovevano seguire tutte le misure di barriera erano estremamente precisi e monitorati - aveva aggiunto -, ma nel momento in cui si trovavano nella loro sala per mangiare un panino assieme o per usare il computer, hanno trovato dei momenti di contatto e di comunione che hanno favorito la trasmissione del virus". In rapida successione sono arrivate le prese di distanza del governatore Luca Zaia - "va ripristinato il buon rapporto con le scuse, doverose. Gli specializzandi sono una colonna portante; abbiamo fatto di tutto perchè entrassero nell'offerta sanitaria del Veneto" - e del rettore dell'Università di Padova, Rosario Rizzuto: "il coraggio, la generosità e la grande professionalità che i nostri giovani colleghi dimostrano ogni giorno in ospedale e di cui siamo orgogliosi, sono stati decisivi anche nell'emergenza Covid-19". Per loro, ha detto Rizzuto, c'è "una sola parola a caratteri cubitali: GRAZIE". Incidente che anche Donato, infine, ha tentato di chiudere: "mi scuso per l'equivoco. Non volevo criminalizzare nessuno e non ho mai detto che gli specializzandi sono degli untori. Del resto nel seminario ho detto che far cambiare abitudini a 8 mila dipendenti in poco tempo non è stato facile". "Quello degli specializzandi - ha chiarito -, era solo un esempio per dire che all'inizio abbiamo avuto un problema e ora non lo abbiamo più".