Medici e universitari. Libera professione: migliorare le regole per tutti

18 novembre 1999 - Se si trovano regole che migliorano l'esercizio della libera professione per gli universitari, ci aspettiamo che le stesse vengano applicate ai medici. Questo il commento dell'Anaao Assomed al collegato alla finanziaria che ridefinisce lo stato giuridico degli universitari.

Non c’è dubbio che le preoccupazioni di una applicazione troppo ideologgizzata e/o troppo burocratizzata dell’esclusività di rapporto del mondo universitario, sono da tempo le preoccupazioni dei medici.

Riteniamo certamente punto di riferimento comune e condiviso l’obiettivo primario di eliminare ogni possibile conflitto di interessi.

Nel contempo, vorremmo poter dimostrare con il contratto, con la concertazione dell’atto di indirizzo e coordinamento sulla libera professione intramoenia e con il regolamento sul conflitto di interessi, che non si risolvono i problemi demonizzando l'esclusività di rapporto, ma solo proponendo ed attuando una "esclusività possibile" che non uccida burocraticamente la libera professione.

Non è infatti importante se la libera professione sia esercitata “dentro o fuori le mura”, è importante il rispetto di 3 semplici e chiare regole:

1) il numero delle prestazioni che si effettuano in libera professione non può superare il numero di quelle esercitate in attività ordinaria  istituzionale;

2) le tariffe, concordate tra Azienda e medico, dovranno essere collocate in un “range” tra un minimo ad un massimo;

3) le ricevute fiscali saranno quelle della propria azienda.

Se è vero che nessuno intende trasformare il professore universitario in Dirigente medico del SSN e se è vero che nessun dirigente medico aspira a trasformarsi in professore universitario, è altrettanto vero che il principio dell'esclusività di rapporto - che nel concreto si traduce in regole di trasparenza e di chiarezza nei rapporti con il paziente - deve essere omogeneo e comune, essendo identico il fine di tale attività assistenziale.

E allora, le migliori regole possibili diventino regole comuni.