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28/03/2021

Dai medici nessun veto all'obbligo. "Ma non si parli di licenziamenti" - LA REPUBBLICA

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Dai medici nessun veto all'obbligo ma non si parli di licenziamenti"
Fnomceo, la federazione degli ordini dei medici. Che difende la categoria: «Siamo convinti che ormai tutti i medici, tranne una quota davvero minimale, si siano vaccinati». Le nuove norme dovrebbero rientrare nel prossimo decreto Covid allo studio del Governo, del quale si parlerà a inizio settimana in Consiglio dei ministri. Riguarderanno, prima di tutto, quei 35mila dottori, infermieri e operatori socio sanitari che secondo le stime non hanno fatto l'iniezione.
Per Carlo Palermo, segretario nazionale dell'Anaao, principale sindacato dei medici, «i colleghi si devono vaccinare per difendere i pazienti e il personale». Ma è contrario al licenziamento, provvedimento che potrebbe infrangersi in tribunale. Chiede «gradualità: lo spostamento del lavoratore lontano dal pubblico, le ferie obbligate o, una misura ancora più pesante, l'aspettativa senza stipendio. Attenzione però, bisogna anche pensare a quel 20-30% di italiani che secondo le indagini rifiutano o sono preoccupati per il vaccino».
«È inaccettabile che un professionista entri, per esempio, in rianimazione senza essersi immunizzato», aggiunge il numero uno della Cgil Medici, Andrea Filippi. Perché chi si oppone, avvertono i medici di famiglia della Fimmg, «non può lavorare a contatto con i malati». La richiesta è di includere l'obbligo anche per le case di riposo. Sebastiano Capurso, presidente di Araste (una delle associazioni delle strutture per la terza età), non vuole che il suo mondo passi per un covo di no vax: «A noi il livello di vaccinazione risulta elevato, sopra il 95%. Sono rimaste poche centinaia di irriducibili. Ecco, è bene che vadano a fare un altro lavoro». «I vaccini sono sicuri», dice infine la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, «ma chi fa il proprio dovere deve essere messo al riparo da qualsivoglia tipo di rischio». Per questo si studia lo scudo penale per i medici. Ma i diretti interessati chiedono di estendere lo scudo a tutti i trattamenti contro "Inaccettabile che si entri in rianimazione senza essere vaccinati ma il 95% già l'ha fatto I sanitari chiedono però la tutela del loro lavoro durante la pandemia di Rosario Di Raimondo Sì all'obbligo vaccinale per chi lavora negli ospedali. No al licenziamento degli operatori sanitari che si rifiutano. E uno scudo penale che protegga i camici bianchi dai possibili guai giudiziari legati alla pandemia, non soltanto alla somministrazione dei vaccini. Dai medici di famiglia a chi lavora negli ospedali, dai sindacati ai gestori delle case per anziani, il coro è unanime: è giusto imporre la puntura a chi è a contatto con i pazienti, perché rappresenta «un dovere deontologico», la sintesi di Filippo Anelli, presidente 9, ilCovid. °RIPRODUZIONE RISERVATA

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