Comunicati stampa
04/01/2021

Vaccino. Federalismo vaccinale, personale e dosi: l'immunità di gregge si allontana.

La campagna vaccinale stenta a decollare in alcune aree del nostro Paese. Si chiama “federalismo vaccinale”, alcune regioni fanno bene altre vanno male. Dipende in genere dallo stato dei loro Dipartimenti di Igiene e Prevenzione, alcuni sono in coma per i tagli di personale degli ultimi 10 anni.

Comunque, consideriamo che le dosi settimanali a noi destinate (470 mila) sono state consegnate dalla Pfizer a capodanno e che siamo in un periodo di ferie per cui il personale almeno nei servizi territoriali è ridotto. Forse le valutazioni sulla capacità di effettuare vaccinazioni andrebbero fatte dal 7/1. Semmai un grossolano errore è stato quello di affidare il reclutamento del personale ad Agenzie di somministrazione lavoro, un inutile e costoso ulteriore ostacolo burocratico tra Governo e Regioni. Con i 25 milioni spesi si potevano pagare gli specializzandi allargando la platea dei possibili vaccinatori.

Il problema vero è che con le attuali dosi settimanali impiegheremmo anni per vaccinare quel 70% della popolazione necessario per ottenere la cosiddetta “immunità di gregge”, ammesso che i vaccini la conferiscano. Stiamo parlando di 42 mln di cittadini e quindi di 84 mln di dosi. Per ridurre la circolazione del virus prima dell’autunno dovremmo effettuare circa 300 mila inoculazioni al giorno, sperando che ci sia un adeguato approvvigionamento del vaccino.

Carlo Palermo, Segretario Nazionale Anaao Assomed

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