Veneto
18/12/2019

Trasferimento Ospedale Sant’Antonio. Anaao chiede chiarimenti sulle procedure informatiche aziendali.

Violazione della Privacy dei dipendenti del Sant’Antonio?

Padova, 18.12.2019. Anaao Assomed, associazione sindacale dirigenti ospedalieri, ha chiesto alla AULSS 6 e all’Azienda Ospedaliera di Padova chiarimenti immediati in merito alle procedure informatiche aziendali, per numerose email ed SMS inviati dall’inizio di dicembre ai medici dell’Ospedale Sant’Antonio da parte dei servizi informativi della AULSS 6 e dell’ dell’Azienda Ospedaliera di Padova relativamente alla “Attivazione dei certificati di firma digitale da utilizzarsi negli applicativi dell’Azienda Ospedaliera di Padova a seguito cessione di ramo d’azienda”, con l’invito con tanto di scadenza a ottenere le credenziali di accesso ai servizi informatici dell’Azienda Ospedaliera di Padova ai fini del programmato trasferimento.
Si tratta di procedure aziendali avviate in assenza della ratifica del visto di congruità da parte della Regione Veneto per il contratto di cessione dell’Ospedale Sant’Antonio, inquadrando già prematuramente e in modo illegittimo i dipendenti del Sant’Antonio sotto altro datore di lavoro, e col paradosso che per ottenere la firma digitale è il medico stesso ad essere assurdamente costretto a richiederla.
Si procede così a pressioni inaccettabili sui lavoratori, anche perché è paradossale e grottesco che a meno di due settimane dal passaggio la Direzione Strategica dell’Euganea non abbia ancora fornito ai singoli dipendenti dell’Ospedale Sant’Antonio alcuna comunicazione e avviso in merito al “trasferimento”, delegandola invece di fatto ai servizi informatici. Ci si chiede poi se tale procedura, con la comunicazione all’Azienda Ospedaliera di Padova dei dati sensibili dei dipendenti (email, numeri personali di cellulare, ecc.) ai fini della creazione di nuove credenziali con firma digitale a validità medico-legale sia conforme alla normativa sulla privacy non essendo ancora stato autorizzato e  ratificato il trasferimento.
Le delibere aziendali di settembre 2019 sul trasferimento hanno peraltro stabilito che "al momento dell'esecuzione dell'attività" è prevista un’informativa ai sindacati sia sull’«Accordo contrattuale tra le Aziende» che sull’«Attuazione passaggio Ospedale Sant’Antonio». Ma tutto tace. Delle due l'una: o il contratto non è ancora stato autorizzato dalla Regione e il passaggio non può avvenire, o c'è una palese violazione.
«Il caso Sant’Antonio, approdato persino in Parlamento – commenta Mirko Schipilliti, medico al Sant’Antonio e segretario aziendale ANAAO ASSOMED all’Euganea – rappresenta il fallimento totale di una politica sanitaria irragionevole con la voluta mortificazione delle relazioni sindacali e coi lavoratori, calpestate con illogica arroganza e necessariamente già traslate in tribunale. La recente denuncia di ANAAO contro la Regione per condotta antisindacale chiarisce ulteriormente questo disegno generale. Giunti a fine anno, l'indifferenza burocratica di tutti questi mesi ha alimentato solo un clima di tensione totalmente contrario ai principi di benessere organizzativo e lealtà stabiliti dal codice nazionale di comportamento, con innegabili ripercussioni negative sul clima lavorativo al Sant’Antonio. Un atteggiamento inaccettabile che ha deteriorato i rapporti coi lavoratori e ha minato la serenità di chi deve curare i cittadini fra mille responsabilità. La risposta è solo una: va sospeso tutto, serve cautela. E comunque vada a finire, quest'anno i tradizionali auguri di Natale e felice anno nuovo per i dipendenti li rispediremo al mittente».
Più in generale, proprio ieri il segretario nazionale di ANAAO ASSOMED Carlo Palermo ha dichiarato ai media che «di fronte ad una discriminazione inaccettabile e alla scarsa attenzione verso coloro ai quali è affidata l'erogazione e la sicurezza delle cure, aspetti fondanti ogni società civile, l'Anaao darà vita nelle prossime settimane ad un esteso contenzioso, legale e sindacale».

 

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