Rassegna di giurisprudenza
13/04/2018

Sentenze: le novità dal 9 al 13 aprile 2018

Questa settimana: - Omessa informazione e danno al paziente - Responsabilità: limiti - Tirocinio ante lauream - Danni da violazione dovere di corretto consenso informato - Responsabilità e rischi di malformazione del neonato - Mansioni superiori vanno provate

Cassazione Civile – Sezione III - Sentenza n. 7516 del 27 marzo 2018. Non informare il paziente è una condotta colposa che intanto può produrre un danno giuridicamente rilevante, in quanto impedisca al paziente di autodeterminarsi in modo libero e consapevole. Ma se il paziente sia già, per qualsivoglia causa, perfettamente consapevole delle conseguenze delle proprie scelte, mai potrà pretendere alcun risarcimento dal medico che non lo informi: non perché la condotta di quest'ultimo sia scriminata, ma perché qualsiasi conseguenza svantaggiosa dovrebbe ricondursi causalmente alle scelte consapevoli del paziente, piuttosto che al deficit informativo del medico.

Cassazione Penale - Sentenza n. 15178/2018 Lo specialista non deve limitarsi al controllo del paziente secondo la sua specialità. La Cassazione condanna un neurologo per un decesso per problemi cardiaci. Secondo la Cassazione la limitazione della responsabilità va ricercata solo nel caso in cui il medico abbia agito secondo la best practice, senza che ci sia stato alcun errore diagnostico per negligenza o imprudenza e ha quindi respinto il ricorso del neurologo. L'errore commesso dal medico era quello di non aver pensato a un'origine cardiaca degli svenimenti e quindi di non aver sottoposto il paziente a un esame elettrocardiografico.

Consiglio di Stato - Parere n. 887/2018 Il Consiglio di Stato ha molte perplessità sullo Schema di decreto del Miur recante ‘Modifiche al regolamento concernente gli esami di Stato di abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo approvato con decreto ministeriale 19 ottobre 2001, n. 445’ perché l'anticipazione del tirocinio rischia di andare “a discapito dell’effettiva valutazione delle capacità e idoneità pratiche di chi si appresta ad esercitare la professione medica, che solo un serio e rigoroso tirocinio clinico post-laurea può, almeno in teoria, garantire”.

Cassazione Civile – Sezione III - Sentenza n. 7248/2018 La Cassazione ha precisato che il consenso informato “deve basarsi su informazioni dettagliate, idonee a fornire la piena conoscenza della natura, portata ed estensione dell’intervento medico – chirurgico, dei suoi rischi, dei risultati conseguibili e delle possibili conseguenze negative”, mentre non è possibile acquisire il consenso attraverso la sottoscrizione di un modulo del tutto generico.

Cassazione Civile – Sezione III - Ordinanza n. 7251/2018. Nessun risarcimento per responsabilità medica se i professionisti hanno avvisato i genitori dei rischi di malformazione e scarse chance di sopravvivenza del neonato. La Corte di Cassazione ha rigettato tutti i motivi di ricorso di una coppia che si era rivolta al Tribunale e quindi alla Corte d’Appello per ottenere il risarcimento dei danni a seguito della presunta "errata, negligente e imperita" assistenza al parto e alla nascita del figlio, venuto al mondo con una grave encefalopatia con idrocefalo e tetra paresi spastica. La madre era stata visitata da due medici che avevano rilevato un quadro di brachicardia fetale che avrebbe ridotto al minimo le possibilità di sopravvivenza del neonato o avrebbe dato la certezza che il feto sarebbe deceduto.

Tribunale Santa Maria Capua Vetere – Sezione Lavoro – Sentenza 11 gennaio 2018 . Per valutare la inadeguatezza del compenso diventa necessario conoscere l'effettiva entità dell'impegno richiesto e profuso non bastando il provvedimento di incarico, ma occorrendo invece l'allegazione e la prova - qui mancate - della pienezza delle mansioni assegnate, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, in relazione alle concrete attività svolte e alle responsabilità attribuite.

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