La Cassazione ha rinviato alla Corte d'appello per un "vizio di mancanza di motivazione" la condanna di un medico che aveva convinto un paziente malato di cancro poi deceduto a curarsi secondo la medicina ayurvedica perché non era stato valutato se il paziente, praticando le terapie tradizionali, sarebbe guarito, sarebbe sopravvissuto più a lungo o avrebbe sofferto di meno (giudizio controfattuale).