Nell'attuale contesto di conoscenze mediche e di possibilità di intervento anche tecnologico in ogni momento della vita umana, a partire da quello iniziale, il respiro autonomo non può più essere di per sé considerato unico significativo indice di vitalità o di mortalità, dovendosi avere riguardo anche ad altri parametri quali il battito cardiaco o le funzioni dell'encefalo. Ai sensi della 1. 29 dicembre 1993 n. 578 e relativo regolamento, la morte cerebrale si identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo.