La sanità stoppa il “turismo sanitario”. L’Asl non finanzia il viaggio della speranza nell’ospedale estero di fiducia del paziente se ha dalla sua parte un parere in cui un istituto nazionale attesta che almeno il suo centro, insieme a qualche altra struttura, è in grado di offrire la stessa terapia richiesta, per quanto ad alta specializzazione.