Il medico dipendente conserva indubbiamente l'obbligo di indirizzare i suoi pazienti presso il laboratorio del suo datore di lavoro; nel contempo, come medico ha l'obbligo giuridico e morale di indirizzare i suoi pazienti a strutture che assicurino indagini accurate e tempestive. Nel conflitto tra i due doveri non è dubitabile che debba prevalere il secondo dovere sul primo, non essendo comparabile l'interesse economico, che sottende al diritto del datore di lavoro, con il diritto alla salute, costituzionalmente garantito, dei pazienti.