Chi finanzierà l'ospedale modello?

21 marzo 2001 - Il progetto di “ospedale modello” proposto dell’architetto Renzo Piano - è il commento del Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed, Serafino Zucchelli - rappresenta una sintesi delle opinioni ormai consolidate nella cultura scientifica dell’organizzazione sanitaria. Come Associazione di medici che vive quotidianamente l’ospedale, concordiamo con il progetto laddove viene privilegiata la costruzione di strutture di media grandezza: la nostra esperienza ci insegna che l’ospedale che funziona non è certo quello “grande”, che risulta ingestibile, ma neppure quello “piccolo” che ha costi elevatissimi. Inoltre, siamo stati sempre convinti sostenitori della necessità di prevedere aree e tempi di ricovero distinguendo i casi che necessitano di cure intensive da quelli di degenza ordinaria,
così come concordiamo sulla necessità di una maggiore attenzione all’umanizzazione dell’ambiente sia interno che esterno all’ospedale. Ma il passo successivo sarà il più delicato: il finanziamento del progetto. E’ indispensabile prevedere un piano straordinario di investimenti, in analogia con quanto avvenne nel 1988 quando l’allora Ministro Donat Cattin fece inserire nella legge
finanziaria un finanziamento di 20 mila miliardi per l’edilizia e la tecnologia sanitaria. Solo in questo modo l’ospedale modello potrà perdere la sua virtualità ed essere considerato un progetto realizzabile. Da troppi anni, infatti, nel nostro Paese gli investimenti per l’edilizia e la tecnologia sanitaria sono sottostimati e, nonostante sia stato incrementato il Fondo sanitario nazionale, queste risorse aggiuntive non sono sufficienti neppure per la gestione ordinaria. Se vogliamo che il nostro Paese non perda la sua capacità competitiva è assolutamente imprescindibile che il Governo, qualunque esso sia, si impegni a garantire adeguati investimenti.

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