Comunicati stampa
05/06/2007

Medici favorevoli alla legge sul testamento biologico

5 giugno 2007

L'Anaao Assomed esprime il proprio sostegno all'iniziativa di Ignazio Marino e della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che oggi avviano la trattazione dei disegni di legge in materia di dichiarazione anticipata di volontà sui trattamenti sanitari ed auspica che presto si arrivi alla introduzione nel nostro ordinamento legislativo del testamento biologico.         

“Il tema del testamento biologico – sostiene il Segretario Nazionale, Carlo Lusenti - non può lasciare indifferenti i medici che nella loro pratica quotidiana spesso assistono pazienti in stato vegetativo, per i quali la prosecuzione della vita è affidata alle macchine. Il medico è solo di fronte a questi pazienti ed ai familiari perché oggi non esiste nessun mezzo per desumere le ultime volontà di chi in nessun modo può esprimerle. In questa solitudine a nulla vale la competenza professionale del medico che di fronte a scelte terribili e definitive non può ricorrere a solide e condivise evidenze scientifiche, ma solo al suo bagaglio etico e alle sue convinzioni religiose. Al di fuori di pochi eventi che richiamano l'attenzione mediatica e che catalizzano le contrapposizioni ideologiche, ogni giorno il medico è chiamato a decisioni più grandi di lui che non vorrebbe prendere, ma che pesano sulle sue spalle, così come dimostrano recenti studi e sondaggi condotti e pubblicati sul tema.

L'istituto della dichiarazione anticipata di volontà in merito ai trattamenti sanitari, previsto dal codice deontologico e dalla convenzione di Oviedo, richiede un urgente riconoscimento legislativo che lo distingua dall'eutanasia, ponendolo al riparo da pregiudizi ideologici e da confusioni terminologiche.

Per tali motivi – conclude Lusenti - l'Anaao Assomed auspica che il Parlamento risponda positivamente ed in tempi brevi ad una battaglia di civiltà volta a riconoscere il diritto di ogni persona alla scelta della prosecuzione della vita in presenza di uno stato vegetativo, e quello dei medici ad operare con professionalità ed umanità, nel rispetto di  leggi dello stato che fissino i confini del loro operato e legittimino le loro scelte”.

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