Comunicati stampa
27/06/2008

Politica e sanità: legittimata l'ingerenza dei partiti

27 giugno 2008

Sembrava fossimo tutti d'accordo a tenere la politica fuori dalla sanità ed a scegliere, e confermare, i primari ospedalieri per merito professionale e non appartenenza partitica.

Invece, con un provvedimento ritenuto più urgente e necessario del rinnovo di un contratto fermo da tre anni, commenta Carlo Lusenti Segretario Nazionale dell'Anaao Assomed, il Governo, con la manovra economica, rimette all'assoluta discrezionalità dei vertici politici di tutte le pubbliche amministrazioni il mantenimento in servizio o il pensionamento coatto di tutti i dirigenti con almeno quarant'anni di contributi versati.

Da oggi i medici ospedalieri, ma non quelli universitari che godono di particolari privilegi genetici e di casta, che magari occupano un posto di primario oggetto di qualche desiderio, si trovano sotto la spada di Damocle del licenziamento, esposti ai cambi di maggioranze politiche, e quindi  ad ogni possibile pressione e ricatto da parte dei direttori generali con grave limitazione della propria autonomia professionale. L'ingerenza dei partiti nella sanità viene così legittimata.

Avremo sessantenni a carico dell'INPDAP ed ospedali svuotati di competenze ed esperienze. Chi temeva (o auspicava?) il medico politicamente targato ora sarà accontentato.

L'indifferenza per il sistema sanitario pubblico e per il lavoro dei suoi Medici costituisce il biglietto da visita con il quale il nuovo Governo si presenta.

L'Anaao Assomed fa appello al Parlamento perché voglia, in sede di conversione in legge, non applicare alla sanità un meccanismo perverso che aggrava la invadenza dei partiti nella tutela della salute di tutti.

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