Comunicati stampa
16/06/2011

Precari: l’Italia peggiore che fa buona la sanità

16 giugno

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Il precariato rappresenta ad oggi il male peggiore per il “sistema lavoro” del nostro Paese. Ma non sono certo i precari i responsabili di questo degrado, bensì le condizioni di incertezza, instabilità e talvolta di abusi in cui sono costretti a lavorare. Una flessibilità disordinata ha reso i giovani vittime del massimo di arbitrarietà riducendo il perimetro delle garanzie.

E' questo il commento del Segretario Nazionale dell'Anaao Assomed in risposta alle dichiarazioni sui precari del Ministro Renato Brunetta.

Nel mondo della sanità, prosegue Troise, i precari sono professionisti con anni di esperienza che svolgono i propri compiti con estrema dedizione e professionalità senza godere spesso dei diritti fondamentali di un lavoratore quali la malattia, le ferie, la maternità.

Nonostante la mancanza di progettualità professionale e personale, sono impegnati nei punti cardine dell'assistenza sanitaria, rappresentando una garanzia di continuità e qualità di cure per i cittadini.

Occorre un maggiore rispetto nei confronti del loro lavoro soprattutto da parte di chi rappresenta le istituzioni, perché il vero male per il Paese è, conclude Troise, il blocco del turn over imposto dalle leggi e l'impossibilità di dare a questi colleghi di alto profilo e di spesso di decennale esperienza il ruolo che spetta loro nel Servizio sanitario nazionale.

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