Dicono di noi
10/11/2012

Per chi manifestano (davvero) le corporazioni? Di Claudio Sabelli Fioretti

IO DONNA - CORRIERE DELLA SERA - 10 novembre 2012

Una decina di giorni fa ho visto medici che manifestavano. Dicevano: «I cittadini si rendano conto che lo facciamo nel loro interesse». È sempre così. L'interesse dei cittadini è sempre al primo posto nel cuore di chi manifesta. Perfino nel cuore di quei medici di base che non vanno a visitare clienti novantenni nemmeno fosse l'ultima azione della loro vita. Tassisti bloccano il traffico nell'interesse dei cittadini. Ferrovieri fanno sopprimere treni nell'interesse dei viaggiatori. Bagnini sospendono il servizio nell'interesse degli aspiranti affogati. Le corporazioni difendono con le unghie e con i denti le loro posizioni, ma gli avvocati scioperano nell'interesse dei clienti. Dimenticando tutti i rinvii chiesti solo per gonfiare le parcelle.
 
I giornalisti scioperano in difesa della libertà di stampa e del diritto dei cittadini di avere una informazione completa e trasparente nonostante i giornali siano pieni di notizie false, incomplete, travisate, sciatte. Commercialisti e bancari, notai e commercianti, postini e infermieri protestano sempre nell'interesse dei cittadini. Solo gli operai, ammesso che ne esistano ancora tanti, o i moderni schiavi della nostra epoca, gli operatori dei call center, quando scioperano non mi fanno venire l'orticaria. Loro non sono ipocriti. Scioperano perché stanno male. Per non parlare dei disoccupati. Ma loro non scioperano, ovviamente. Stanno solo male. E pensare che la soluzione dei loro problemi, questa sì, farebbe star bene anche tutti gli altri cittadini.

Claudio Sabelli Fioretti

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